Attivismo ambientale: oltre l’isola di plastica c’è di più

E’ vero, in mezzo al mare abbiamo un’isola di plastica gigantesca creata dai nostri rifiuti. Prima di essere inquinante è impressionante questo ‘Vortice di Pattume del Pacifico’

Ma forse non ci dovevamo pensare prima? Nel secolo della plastica che sostituiva a poco a poco ogni altro materiale nessuno si è posto il problema del riciclo?

Si, ma allora non importava. I grandi del mondo nemmeno si sognavano di sentire i bambini alla Greta Thunberg frignare contro l’inquinamento globale. Anche perché quelle proteste nessun grande finanziatore le aveva per l’epoca appositamente preparate (a differenza di oggi).

Produzione massima, consumismo senza freni. Queste le parole d’ordine. Tutto il resto (e tutti gli altri) silenziato e destinato ai margini.

Israele: ‘Onu vai via’

Netanyahu ha comunicato all’Onu che la missione Unifil è finita.

Il Papa, il trio europeo e l’America devono prenderne atto.

Nel diritto internazionale ciò che conta è la forza. Anche oggi.
Conta il nucleare come deterrente, contano le vittorie sul campo nelle guerre in Africa ed in Asia. Conta la capacità operativa sul campo dei servizi segreti.
Israele ha mostrato molta forza ma, soprattutto, è stata l’America a dimostrare troppa debolezza lasciando totalmente il campo libero all’alleato.

Europa Israele

Meloni-Macron-Sanchez in coro: ‘Israele fermati’.

Un gioco di sponda con il presidente Mattarella che dopo Berlusconi parla di ‘Difesa comune europea’.

La spinta esterna (le iniziative di Israele e Putin su tutti) conduce ad un’Europa indipendente ed interventista (nel formato classico delle ‘missioni di pace’ ovviamente e, soprattutto, di ruolo diplomatico forte da esercitare).

Smart working qualitativo

Partendo da una differenza basilare con il telelavoro (che sostanzialmente si ha quando il luogo di lavoro anziché essere l’ufficio è invece la casa o altra postazione indicata dal lavoratore) si può iniziare a comprendere il vero significato e obiettivo del lavoro agile.

In questo caso infatti non c’è un orario lavorativo preciso da rispettare e da scandire attraverso la timbratura del cartellino da parte del lavoratore o il controllo circa la presenza in postazione effettuato dal datore di lavoro (lavoro da remoto). Nel caso del lavoro agile a cambiare è la modalità di prestazione del lavoro che viene fatta avendo come finalità il raggiungimento degli obiettivi di produzione.

Smart working, ultimissime Funzioni Centrali e Roma (per il Giubileo)

Nella bozza di contratto collettivo nazionale Funzioni Centrali proposta dai sindacati e in discussione dal 28 ottobre si legge che ‘le parti valuteranno l’adozione di strumenti volti a favorire l’inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e/o accesso al lavoro a distanza’.

In pratica a Nord le Pubbliche Amministrazioni fanno fatica a trovare personale, anche a seguito di bando di concorso a tempo indeterminato (pure adesso che hanno eliminato il reddito di cittadinanza) e dunque il sindacato propone questa soluzione intelligente.


Smart working anche per i neo-assunti così da fare accettare il lavoro anche a chi dovrebbe altrimenti spostarsi in altra Regione (lontana) rispetto a quella dove vive, solo per motivi di lavoro.
I fuorisede potranno così lavorare fin da subito direttamente dalla propria Regione di residenza senza necessità di spostarsi a km di distanza.

Altra novità in arrivo è che a Roma i dipendenti comunali potranno andare in smart working almeno due giorni alla settimana. In questo caso la finalità è quella di evitare il traffico romano durante i lavori per il Giubileo.

Lo smart working come lavoro ordinario

Sarebbe questa la soluzione più logica. L’intelligenza artificiale è ormai una realtà e di qui a pochi anni rivoluzionerà tutto il mondo del lavoro (e non solo quello), eppure sindacati e Governo sono rimasti incollati all’epoca precedente quando la digitalizzazione era una possibilità e non una necessità come oggi.

Lo smart working è stato celebrato durante il Covid e, nel periodo post-Covid, invece osteggiato perché i lavoratori non andavano a prendersi il caffè o a mangiare nei locali durante la pausa pranzo.

Eppure il lavoro agile dovrebbe avere come unico fine quello di migliorare l’organizzazione del lavoro sia per incrementare, anche a livello qualitativo, la produzione dell’azienda sia per meglio conciliare i tempi di vita e lavoro del prestatore l’attività lavorativa.

Meloni innoviamo? Sindacati lavoriamo?

La difesa di posizioni indifendibili che a brevissimo saranno comunque travolte senza che ne resti alcuna traccia è una storia tristemente già vista. Svegliarsi..